In questi strani campionati italiani assoluti con gli spalti semivuoti, le gare senza pubblico e le gradinate riempite solo da atleti e tecnici, fa quasi strano sentire applausi e incitamenti. Oggi è successo per il ritorno di Filippo Magnini. Tutto lo stadio del nuoto lo ha accolto con affetto quando è salito sul blocco per i 100 stile (nono tempo con 49.94), la sua gara. Da sempre.
Il re Magno è tornato. Si è rituffato nel suo mondo. Era uscito dall’acqua due anni fa per emergere nella corsia della vita. Ma l’amore per il nuoto lo ha risucchiato insieme alla voglia di riscatto dopo i guai giudiziari risolti a febbraio con la cancellazione del tribunale antidoping della squalifica di quattro anni.
Magnini si è ributtato in acqua per affogare tutti i tormenti e dimostrare di poter virare verso una rivalsa. «Sarei tornato anche a 50 anni – dice subito dopo la gara –. Hanno voluto farmi fuori, ma io per carattere non potevo assecondare questo tentativo. Il mio obiettivo, con il ritorno alle gare, è dare un segnale forte». Che ce la si può fare anche se non si hanno più 20 anni. L’età della nuova generazione «arrembante», come Magnini la definisce, quella dei Ceccon e della Pilato. «Un po’ li invidio – ammette – perché a quell’età non si ha paura di niente». Detto da lui sembra un ossimoro. Perché pare difficile che possa avere paura uno che torna in gara a 38 anni, a tre dal ritiro.
Magnini ha il fiatone che non passa in zona mista, ma ci scherza: «Quello l’abbiamo tutti dopo la gara, anche se ovviamente le energie alla mia età sono diverse». Come le priorità. Dice che per lui sono Giorgia e la piccola Mia, le donne della sua vita. La loro mancanza si sente (anche se è via da casa da «appena» un giorno e mezzo) e quando ne parla lo sguardo e il tono della voce cambiano. Ma gli è mancato anche il cloro, una mancanza che lascia un solco difficilmente colmabile e che è stato bello ritrovare, per tornare a gareggiare. E per riprendersi quello che gli era stato ingiustamente sottratto. Sotto lo sguardo delle sue donne.
Patrizia Nettis per Swimbiz.it