Il Sudafrica prende le misure con il magnifico trio

Copyright foto: Swimbiz

 A Monaco il bottino è stato buono, a Barcellona per ora i tre tenori hanno risparmiato la voce, o meglio, le braccia, anche perchè il gran galà spagnolo si terrà tra un mese. Nella seconda tappa del Mare Nostrum, Chad le Clos, dopo le tre medaglie della prima (oro nei 100 e 200 farfalla, bronzo nei 200 stile), si prende una pausa  nelle batterie del mattino della doppia distanza a delfino e finisce fuori dalla finale. Nel pomeriggio il risveglio del campione: nella finalina stampa 1’57”02, trenta centesimi peggio del vincitore di giornata, l’ungherese Bence Biczo. Non entusiasma, ma almeno non abdica Cameron Van Der Burgh che vince i 100 rana in 1’00”38. Roland Schoeman invece si prende la soddisfazione di battere  il record della manifestazione nei 50 farfalla (23”30). Ai tre fari della nazionale sudafricana si aggiunge però la luce dei giovani (Devon Brown vince i 400 stile in 3’52”47): è su di loro che l’head coach Graham Hill getta le basi del nuoto sudafricano, pur senza fretta. “Per Barcellona non vogliamo mettere pressione ai più giovani per le medaglie. L’importante è che facciano questa esperienza, mostrino il massimo e da lì ripartiremo per Rio” sentenzia Hill che non dubita dei successi mondiali di Le Clos, Van Der Burgh e Schoeman, e getta acqua sul fuoco su possibili paragoni con la situazione australiana. Anche il Sudafrica infatti, dove le aspettative sul nuoto sono altissime, naviga a fatica tra fondi scarsi e acque torbide (nel vero senso della parola). “L’acqua melmosa di Port Elizabeth potrebbe capitare a chiunque e comunque non è un handicap: Le Clos e Schoeman hanno fatto i loro miglior tempi. Per i soldi è normale che ci sia un calo negli investimenti nell’anno post-olimpico, ma per fortuna ora siamo coperti”. Che fatica essere una super potenza del nuoto…
 
caminada@swimbiz.it
 
 
 
 

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