Nel giorno del trionfo dell'Italfondo, in quel di Berlino, è il team manager Stefano Rubaudo a stilare a Swimbiz il bilancio di questi Europei. Partendo dall'ovvio grazie a Martina Grimaldi, che ancora una volta ha riservato il meglio all'ultimo istante "Una manifestazione positiva per le medaglie, ma certo mi aspettavo qualcosa in più nel team event e nella 10 km. E' mancata un po' d'esperienza, ma anche di concentrazione - e confessa come ieri, in runione tecnica - si sono alzati i toni, per far capire a tutti che così le cose non andavano. E devo dire che l'80% dei tecnici ha apprezzato". E quel pizzico d'autocritica ha funzionato, con un oro e un bronzo nel gran finale, che si aggiungono al podio iniziale di Ponselé "Ma ai Mondiali Kazan non si potrà sbagliare, perché oltre alle medaglie ci giochiamo le qualificazioni olimpiche. Abbiamo giovani importanti e la Federazione investe forte su di noi; i nostri ragazzi devono ragionare più da Formula 1 che da Gran Premio d'Italia - e Rubaudo si spiega meglio - l'auto è veloce, ma va saputa guidare bene, e non vorrei che per qualcuno succeda troppo tardi. Sono stato accusato di non capire cos'è allenare; ma ho fatto tutte le gare in passato e so cosa significa vedere occasioni che passano una volta sola". Sembra quasi un ct quando parla "No no, il ct è Massimo Giuliani e l'ho ribadito anche ieri - e sulla questione 'piscinoni' nel nuoto di fondo dice - ci lamentiamo delle botte, ma le diamo anche noi; assicuro che si perde più tempo a dare botte apposta che non a subirle. A Rio 2016 si tornerà al vero mare, e spero che il futuro non sia un'unica, grande piscina all'aria aperta". Ora vacanze? "No, volo in Brasile a controllare la vasca olimpica".
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