L’insegnamento di Zecchini e Ferri: il coraggio di provare e quello di rinunciare

Copyright foto: Howard Holtzman

A voler crudamente guardare solo i risultati, la giornata odierna del Vertical Blue, una classica del circuito Aida di apnea in profondità, potrebbe aver deluso i tifosi italiani. Che invece devono applaudire e prendere a esempio i due nazionali Fipsas impegnati oggi in gara al Dean's Blue Hole alle Bahamas, Alessia Zecchini e Vincenzo Ferri, e le loro scelte apparentemente agli antipodi.

Vincenzo Ferri durante la risalita (Vertical Blue)

La fuoriclasse romana, ormai nota anche al grande pubblico per i suoi primati, tentava oggi il Record Mondiale di profondità senza ausilio di pinne: -93 m. Qualcosa di enorme, eppure alla portata della numero uno al mondo di questo sport. Ma con umiltà, Alessia ha rinunciato alla gara, spiegando che la stanchezza dei giorni precedenti e una notte difficile sconsigliassero il tentativo, in una disciplina che in caso di errore mette ala prova ben più del talento di chi la pratica. Vincenzo Ferri puntava ai 110 m con monopinna, anche questa una prova fuori dal comune, e a pochi metri dal riuscirci è stato fermato da un 'blackout', una momentanea carenza d'ossigeno che dura pochi secondi, che porta all'automatica squalifica.

Due decisioni, come detto prima, apparentemente agli antipodi. Sintetizzate, invece, nella comune dote che un atleta professionista deve sempre avere: la capacità di selezionare e comprendere i momenti in cui provare e quelli in cui è invece giusto rinunciare. Quelli in cui si rischia solo un risultato mancato, e quelli in cui non vale la pena mettere seriamente in pericolo la propria salute solo per essere citati su un almanacco. E ci vuole coraggio, per l'una come per l'altra decisione.

moscarella@swimbiz.it

Alessia Zecchini ha condiviso l'articolo dal suo account Facebook ufficiale
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