Il Fina World Trophy in Cina, quest'anno la città ospite era Yangzhou, è il tradizionale test d’inizio stagione del nuoto sincronizzato. Caratterizzato sia dai premi in denaro - Oro 50.000$, Argento 30.000$, Bronzo 20.000$ - sia da una certa cura della parte spettacolare. Specie una maggiore libertà in costumi e coreografie, che sarebbe suggestivo vedere anche nelle gare di cartello “A patto che i giudici premino sempre la prestazione degli atleti e non la creatività nei costumi” precisava, giustamente, lo scorso anno Gorgio Minisini a Swimbiz.it. C’era anche lui, nazionale azzurro, a Yangzhou, dove ha vinto l’argento (91.2000) nel doppio misto con Manila Flamini. Subito una sfida di spessore con il russo Aleksandr Maltsev, oro con 92.6000 punti. Lo scorso anno, l’Europeo fu l’Olimpiade dell’azzurro, perché il regolamento olimpico ancora vieta la partecipazione agli uomini. Dopo il felice debutto ai Mondiali di Kazan 2015, doppio bronzo insieme a Manila e Mariangela Perrupato, Budapest dovrà dimostrare al mondo che il synchro misto può essere una realtà solida, tecnicamente valida e capace d’interessare il pubblico.
Tre argenti in Cina anche per doppio, squadra e combinato, con la nazionale azzurra di Patrizia Giallombardo ricca di giovani innesti. Sarà un anno cruciale anche per le azzurre. Per innescare un cambio generazionale, per alzare ancora l’asticella. Lo scorso quadriennio è stato caratterizzato dai sorpassi su Canada e Spagna, dal consolidamento del nuovo status internazionale e dalla serie perfetta di podi agli Europei dello scorso anno. Nonché dall’avvicinamento a potenze come Giappone, Ucraina e Cina, l’élite umana dietro alle Russe. Il passo successivo, l’obiettivo dei prossimi quattro anni, sarà la ricerca di un podio intercontinentale. E, per bocca di molte allenatrici, i Mondiali di Budapest della prossima estate potrebbero già essere uno spartiacque.