Uno squadrone. Quantitativamente e qualitativamente. Eravamo abituati a tuffatori azzurri costretti a fare gli straordinari, a contare gli elementi per ogni gara, a fare i salti mortali (è il caso di dirlo) per inserire più coppie sincronizzate possibile. Ora, a Mondiali appena finiti, un'ancor più folta nazionale azzurre si prepara competere a Kiev per gli Europei di specialità, dal 5 all'11 agosto. Ben undici elementi, con parecchi 'millennials', i nati a cavallo del 2000, ad aggiungersi al gruppo di Gwangju. Il medagliere a secco non inganni, il tempo e il talento sono dalla parte di questa nazionale. L'età media si è drasticamente abbassata. Chiara Pellacani, Riccardo Giovannini, Maia Biginelli, Julian Verzotto (fratello di Maicol) - ma gli stessi Tocci, Marsaglia, Bertocchi & co sono tutt'altro che 'senatori' - sono solo la cresta di un'onda di nuovi e agguerriti giovani che sta arrivando.
Lo spirito di emulazione dei trionfali anni di Tania Cagnotto, la sinergia tra Federazione e l'ottimo lavoro delle società, la stessa presenza di elementi già giovani e dai programmi competitivi nella nazionale senior rendono più concrete le ambizioni dei tuffatori 'teenager' e la loro voglia di misurarsi senza condizionamenti con gli elementi più esperti. Senza scordare i talenti di nascita estera portati in azzurro, da Andreas Sargent Larsen (Copenaghen) a Sarah Jodoin Di Maria (Montreal), sino ad Eduard Cristian Timbretti Gugiu, cuneese di origini rumene che scalpita per il via libera a poter gareggiare per l'Italia(leggi qui). "E a vedere la palestra dei tuffi lì a Gwangju, bella ma non eccezionale, ti rendi realmente conto del livello della struttura che abbiamo all'Acqua Acetosa" fa notare Max Mazzucchi, ex azzurro e talent di Swimbiz.it per i tuffi. L'onda sta arrivando.