Anche la Fina osanna nel suo report ufficiale i gladiatori di entrambe le squadre per una “classica della pallanuoto” che, di tutti i match a senso unico o pochi margine “Non è certo tra questi”. Serba-Italia ad Almaty, la più popolosa città del Kazakistan, per la finalissima dei Mondiali Under 20 di pallanuoto maschile. Gli azzurri lottano come leoni contro i formidabili slavi. E ci vuole la mancina di Lazar Dobozanov, eletto miglior portiere del torneo, per salvare la porta sull’ultimo tiro di Esposito e concedere alla Serbia il 13-12 finale. Alessandro Velotto votato miglior difensore, argento mondiale per la nazionale di Ferdinando Nando Pesci, dopo il titolo iridato di due anni fa proprio contro la Serbia. Un’Italia, pochi giorni fa definita dal ct della Spagna senior, Gabi Hernández “La Nba della pallanuoto”(leggi qui), che avvalora il suo status internazionale fin dai giovani. “Giovani che costituiscono la base per primeggiare nei prossimi dieci anni” commentò il presidente Fin, Paolo Barelli, dopo il trionfo del 2013. Oggi, dopo l’argento, aggiunge "La nazionale giovanile che si conferma tra le realtà più forti del mondo, frutto del lavoro sinergico tra staff federale e società - per assicurare continuità di risultati e - permettere un graduale inserimento dei giovani più meritevoli nel gruppo maggiore guidato da Alessandro Campagna, che ha seguito gli azzurrini ad Almaty e che anche ai mondiali di Kazan ha portato il Settebello tra le prime quattro, come avviene ormai dagli Europei di Zagabria 2010. Complimenti allo staff, ai ragazzi e a tutti coloro che hanno lavorato per ottenere un risultato così prestigioso".
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