Una Katinka Hosszu più zen che mai, intervistata da Nbc a pochi giorni dalle Olimpiadi di Rio de Janeiro. “Se non vinco una medaglia, va bene lo stesso. Voglio davvero divertirmi e, se nuoto come negli ultimi tre anni, so di poter far bene”. Calma olimpica, come dopo Londra 2012, quando conseguire un master in psicologia sportiva la aiutò a vedere nella gusta prospettiva il 4° posto nei 400 misti, dietro alla cinese Li Xuanxu. Stesso percorso di studi di un suo ex compagno di college, Shane Tusup, che le chiese di uscire quattro volte prima che Katinka acconsentisse. Diventò il suo allenatore, marito, manager. Cambiarono metodo di allenamento e di gareggiare “Tutti dicevano che la Coppa del Mondo – evento Fina a tappe – fosse per velocisti, non per mististi”. Dimostrò il contrario e alla tappa di Pechino del 2012 i media cinesi le chiesero “Ma sei fatta di ferro?”. Voilà, nickname servito: Iron Lady. Diventato multibrand: linea d’abbigliamento, etichetta musicale, casa editrice di fumetti(leggi qui). Dodici impiegati “Non possono dire ‘sono stanco’ con un capo così” scherza la campionessa ungherese. Quando gira per Budapest, tutti riconoscono l’adesivo Iron Lady sull’auto e suonano il clacson per salutarla. Negli ultimi tre anni ha vinto tutto, infranto record mondiali. Una medaglia (a prescindere dal colore) è l’obiettivo, dichiarò a Swimbiz.it(leggi qui). Katinka Hosszu è la favorita “E’ forte, con un forte fisico” sono le parole di Ye Shiwen riportate da Nbc. Ma nessuna ossessione scalfirà la corazza della Lady di ferro.