A pochi giorni dall’inizio dei prossimi mondiali di Kazan, il comitato organizzativo con l’aiuto del Kazan State Medical University e della Kazan Medical Academy ha deciso d’investire in corsi di alta formazione per migliorare l’apparato medico presente a tale evento, dovuti alla mancanza di medici locali esperti in medicina dello sport. L’obiettivo è quello d’istruire un numero elevato di medici esperti di medicina sportiva. Come riporta gazeta.ru, lavoreranno a stretto contatto sia con il personale medico delle federazioni, per migliorare il recupero da infortuni degli atleti, sia per prevenire l’uso di sostanze dopanti da parte degli atleti. Ma soprattutto eliminare il rischio di malattie infettive, dotandosi di un apparato con strutture efficienti non solo per gli atleti, ma anche per le migliaia di turisti presenti. L’anno scorso, agli Europei di Berlino, dopo le prime gare il francese Mehdy Metalla confessò il suo recupero-lampo da una forma di malaria(leggi qui) contratta durante una vacanza nella Guyana francese. E come non ricordare il famoso caso del tuffatore statunitense Greg Louganis che andò alle Olimpiadi di Seul 1988 senza rivelare di essere sieropositivo. Dopo aver urtato la testa sul trampolino, si coprì la testa con la mano, cercando di allontanare i medici per timore di aver perso sangue che potesse contagiarli(leggi qui).
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