E' stato un Europeo da record quello appena chiuso all'Acquatic Center di Kazan in Russia, con il raggiungimento delle oltre 1000 medaglie vinte tra tutte le edizioni della maggior competizione europea in vasca corta a partire dal 1996 a Rostock in Germania.
La Nazionale post Olimpiadi, un giusto mix tra senatori e nuove leve ha contribuito ad issare il team elaborato dal Direttore Tecnico Cesare Butini ai vertici del Vecchio Continente, con ben 35 medaglie in totale vinte, di cui 7 ori 18 argenti e 10 bronzi, battuti nella classifica generale per Nazioni dalla Russia e dall'Olanda ma solo per il maggior numero di medaglie d'oro vinte.
Nella classifica per Nazioni l'Italia batte i padroni di casa russi con 1073 punti contro i 1051 ma impressionano sopratutto i numeri generati dai 39 atleti presenti in gara: 22 atleti a medaglia individuale (10 donne e 12 uomini), 63 presenze gara in finale (19 in più dell'edizione precedente a Glasgow), 78 primati personali con un record mondiale, due record europei e 23 record italiani!
Numeri che esaltano e non poco il Presidente della Federnuoto Paolo Barelli che al termine della kermesse natatoria ha dichiarato: "Siamo orgogliosi di questa squadra che rappresenta la professionalità di atleti e tecnici e premia la pianificazione federale. I prestigiosi risultati sono da attribuire prevalentemente alla capacità delle società sportive di sostenere l'intero movimento, formando e crescendo i nuotatori che poi arrivano in nazionale. Il ringraziamento va a loro, ai loro presidenti, ai dirigenti e ai collaboratori che - malgrado le enormi difficoltà provocate dalla pandemia, i lunghi mesi di chiusure obbligatorie, gli insufficienti sostegni economici ricevuti - sono riusciti ad assicurare continuità di spazi acqua e assistenza agli atleti di alto livello. L'Italia del nuoto è ormai una realtà consolidata a livello internazionale ed è sempre più difficile confermarsi e alzare la qualità delle prestazioni. Per riuscirci le società sportive hanno bisogno di sostegni economici e fiscali, che le aiutino a recuperare 18 mesi drammatici. Il rischio è la chiusura di molte piscine con danni al comparto sportivo, ma anche ai cittadini di tutte le età che svolgono attività motoria e di conseguenza allo sport di alto livello".
Non da meno l'entusiasmo di Cesare barelli: "E' stato un ottimo modo di aprire l'inedito triennio olimpico e non solo per le medaglie. A me preme sottolineare le prestazioni di tutta la squadra; alcune notevoli sono state realizzate da atleti alle prime esperienze internazionali che hanno avuto la capacità di rendersi subito protagonisti. La forza di questo gruppo è proprio la capacità di legare gli atleti giovani a quelli più esperti producendo stimoli ed emulazione che accresce l'intero ambiente. Gli esempi sono il podio dei 50 farfalla, con Matteo Rivolta e Thomas Ceccon insieme a medaglia malgrado appartengano a due generazioni completamente differenti, e l'impresa di Alberto Razzetti che è riuscito a battere il fenomeno Kristof Milak spinto anche dall'entusiasmo generato in squadra. A Kazan avevamo tre matricole: Federica Toma, Erika Gaetani e Michele Lamberti che ha conquistato tre medaglie, stabilendo un record italiano e un record del mondo in un pomeriggio. Le punte si sono confermate ad altissimi livelli, i giovani hanno compiuto enormi passi di crescita acquisendo esperienza internazionale. Parte dunque con entusiasmo una stagione densa di impegni: a metà dicembre avremo i mondiali in vasca corta; a seguire i mondiali in lunga a Fukuoka, i Giochi del Mediterraneo ad Orano e infine i Campionati europei di Roma. Bisognerà valutare, dopo la pausa invernale, quali saranno gli effetti sugli atleti di questo precoce inizio di stagione e regolarne l'attività successiva".
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