Eterna Noemi Batki, trent'anni per l'italiana di Budapest, per anni punto di riferimento della piattaforma azzurra al femminile. Specialità usurante, non è da tutti resistere così tanto, aver ancora voglia di risalire quei 10 m, dopo il duro impatto con l'acqua, ancora e ancora. Ma la sua determinazione è stata premiata, nuove giovani crescono finalmente nella sua scia e l'hanno stimolata a resistere, a recuperare da ogni infortunio, a ritrovare sempre gioia, fiducia, voglia. Finale europea oggi a Edimburgo, l'ennesima per Noemi. Non si lascia scoraggiare da un errore al secondo tuffo, si riscatta con l'esercizio più probante, la verticale, e risale al quarto posto. Il triplo e mezzo ritornato, da 76.80 punti, è il grimaldello per la prima posizione a una rotazione dal termine. Ingrana anche il rovesciato, 315 punti tondi totali. L'olandese Van Duijn nega l'oro (bronzo alla tedesca Kurjo) ma poco importa. E' Argento, è gioia. Splendida, infinita Noemi.
Niente da fare, stavolta, per Maicol Verzotto ed Elena Bertocchi nel sincro misto dal trampolino dei 3 m (7° 268.05), che li vedeva campioni in carica. Giuria avara (con tutti), qualche sbavatura di troppo, e intanto si moltiplicano le nazioni partecipanti ai tuffi uomo-donna. Ma come spesso sottolineato da Max Mazzucchi, ex azzurro e talent di Swimbiz.it, l’Italia ha saggiamente investito nella specialità sin dalla sua introduzione, prima che aumentasse la concorrenza, raccogliendo spesso frutti.