Dopo Carlos Nuzman, presidente del comitato organizzativo dei Giochi Olimpici di Rio2016, che ha dichiarato che la crisi politica ed economica che ha colpito il Brasile non abbia effetti sull’organizzazione olimpica(leggi qui), adesso tocca a Sidney Levy, amministratore delegato del comitato. Levy ha dichiarato in una recente intervista al sito Bloomberg che: “In questo momento il tasso di cambio e il tasso d’inflazione che mutano ogni giorno ci interessano e preoccupano quotidianamente”, in riferimento alle transazioni finanziarie internazionali. Infatti qualche tempo fa Standard and Poor’s ha declassato il ranking del Brasile a causa del più grande deficit di bilancio degli ultimi 20 anni, senza dimenticare che la moneta locale ha perso il 31% sul dollaro e l’inflazione sta salendo al 10%. Dichiara Levy: “Io mi occupo di tutto ciò che riguarda il regolare svolgimento della manifestazione. Con un fatturato derivato da sponsorizzazioni, vendita dei biglietti e un contributo da parte del Comitato Olimpico Internazionale” —prosegue — “la volatilità delle valute complica le decisioni da prendere”. Anche se gli analisti di Bloomberg sostengono che il declino della moneta verde-oro potrebbe rivelarsi un vantaggio per gli organizzatori. Il contributo del CIO di circa $ 1 miliardo, che include 335 milioni di dollari dalle sponsorizzazioni, vale 3,86 miliardi di reais di oggi, più del doppio del suo valore quando Rio si aggiudicò i Giochi il 2 ottobre del 2009.E comunque Il denaro sta arrivando, seppur a scaglioni. Conclude Levy “potremmo snellire i costi con l'acquisto di beni e servizi di qualità inferiore per gli elementi non essenziali, se la situazione non cambia o peggiori”.
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