Quando Gregorio era piccolo, nei 50 minuti di allenamento lo chiamava Luca, prima e dopo era semplicemente papà. “Il fatto che io sia dell’ambiente, forse, l’ha aiutato ad affrontare nel modo corretto ogni fase” racconta a Swimbiz.it Luca Paltrinieri, padre del campione del mondo. E Luca ha saputo guardare la crescita del figlio dalla giusta distanza “A un certo punto, giustamente, le nostre strade professionali si sono separate - rigettando padri-manager e padri-ultras - dev’esserci rispetto dei ruoli: un padre è già fondamentale nella crescita dell’atleta come genitore, senza sostituirsi ad altre figure”. Luca Paltrinieri è oggi responsabile per Coopernuoto, società di Gregorio, del moderno impianto di Carpi. Dove Greg incontrerà oggi il Premier Matteo Renzi in Emilia-Romagna per fare il punto dopo le recenti alluvioni "Conosce Gregorio e aveva piacere d'incontrarlo". Carpi stavolta non era tra le zone colpite, ma Greg ricorda spesso le scosse sismiche del 2012 “E un impianto di questa dimensione, in una città colpita dal terremoto, può certamente simboleggiarne il rilancio – nella città che fu di Dorando Pietri, tornata in prima pagina con Gregorio e il calcio – siamo una società piccola, ma puntiamo alla gestione d’impianti per fare agonismo in tranquillità”. Nel management crede anche Michele D’Oppido, leggenda del nuoto calabrese(leggi qui) tornato nella sua terra da direttore sportivo della piscina comunale di Lamezia Terme sotto la gestione di Arvalia Nuoto. Christian Zicche, direttore di Swimbiz.it, interverrà come ospite alla conferenza stampa di presentazione del 23 settembre. Mentre alla Fiera del Levante si discute su come rilanciare il Sud, il nuoto meridionale offre impianti di qualità che vanno solo valorizzati, ricordava Max Di Mito(leggi qui). “Per portare gente, devi offrire un prodotto e un contorno di qualità - spiega D’Oppido – al centro sta il lavoro: il genitore è felice se vede il figlio migliorare”. Agonismo è ‘marketing’ “Vedere i campioni vincere spinge il bambino a scegliere uno sport. Una scelta non imposta dal genitore, perché sono i figli a sostenere il sacrificio – e il progetto di Lamezia, in vasca coperta da 25 m – mira ad avere un nazionale nei prossimi cinque anni: talenti ne ha avuti anche la Calabria, ma tra problemi d’impianti e abbandono precoce non sono venuti alla luce”. Sud vulcano d‘idee, brulicante di nuoto giovanile(leggi editoriale) “Vogliamo diventare punto di riferimento per meeting e collegiali per le nazionali di nuoto, pallanuoto, salvamento…”.
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