Federica meraviglia, Paltri spettacolo, in un pomeriggio che più bello non si può. Arrivano tutti e due al fotofinish: Pellegrini stratosferica a 27 carati, il compleanno e la ciliegina sulla torta dei 200 fa impazzire l’Italia, bar compresi, tutti collegati. Paltrinieri se la gioca all’attacco e fa tremare le muraglie cinesi. Sull’antipasto delle 16 vasche, che come lunghezza fa 800 metri, stuzzica da resto del mondo, e oltre modo, il meno extra terrestre cinese Sun Yang, che proprio proprio non se la gioca facile comme d’abitude. Rispetto, paura di nessuno. Come non se la gioca facile l’americanina Ledecky, una futuribile versione in gonnella di Phelps che ieri si era pappata l’ennesimo WR dei millecinquecento. Già, i millecinquecento di Paltri, quelli che adesso ci fanno l’occhiolino come speravamo, ma magari non immaginavamo da subito. Il Sun è meno limpido del solito, un po’ più legnosetto del motoscafo a cambio ritmo che siamo abituati a vedere. Spinge sempre il pulsante, per carità, ma la turbo accelerazione trova adesso le gomme slick del Paltri nostro. Una doppietta argentea da fina del mondo, anche se poi il fina(le) di oggi lo dedico fuori medaglia al mitico Sabbia. Simone Sabbioni mista misto, va di record, e questi fini della Fina che ne combinano di ogni, non lo convalidano. Lui che fa? Sorride e va per la sua nuotata. Caro Sabbia, per me , per noi, oggi nella giornata della doppietta argentea, tu sei da record.
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