Emilia-Romagna, terra di velocità, su quattro e due ruote, o una bracciata alla volta. E come un’auto da Formula 1 richiede una galleria del vento “Così, per testare la forza dei nuotatori, servono apparecchiature specifiche, che non si trovano facilmente nelle piscine” dichiara il tecnico federale Claudio Rossetto a Swimbiz. Perché se la macchina umana è immersa in acqua, tutto si complica(leggi qui) “Servono dati oggettivi che vadano oltre il cronometro. Di test ne abbiamo sempre fatti, tuttavia all’Università di Bologna – Alma Mater Studiorum, dove domani un gruppo di velocisti si sottoporrà a esami per la di valutazione fisiologica e biomeccanica del movimento in ambiente acquatico - oltre agli strumenti, possiamo avere velocemente i risultati e confrontarli con dati internazionali. Ne faremo altri due durante la stagione, per valutare il lavoro svolto. Chiaro che non è la soluzone magica di tutti i problemi”. Si parte dai velocisti “Perché misurare forza e resistenza, per migliorare 1-2 decimi, è fondamentale. Nei fondisti ci si concentra su altri aspetti, ma è chiaro che si arriverà a fare lo stesso. Non si può trascurare nulla”. Come non si trascura la ‘geografia’ delle staffette “I punti di riferimento restano Roma e Bologna, con Dotto-Santucci e Orsi-Leonardi che hanno la possibilità di allenarsi insieme per tutto l’anno. Nel controllo della preparazione, chiaramente per me è più semplice rapportarmi con 2-3 allenatori piuttosto che 5-6. In passato allenavo direttamente quasi l’intera staffetta, ma non è un problema, perché c’è un clima di collaborazione sia tra i ragazzi, sia tra i tecnici”.
moscarella@swimbiz.it