Si sta trasformando in una vera e propria "bomba" la mancata omologazione delle cuffie della nazionale italiana. A parlare è stato Gianluigi Cimmino, l'amministratore delegato del gruppo che, insieme a Jaked, comprende anche Yamamay e Carpisa. Un Cimmino che usa parole di fuoco contro la FINA e che fa capire come la sua azienda potrebbe anche decidere di abbandonare il mondo del nuoto.
"Era già successo ai mondiali di Roma con il costume - ha dichiarato alle principali agenzie stampa l'amministratore delegato - è la mafia della Fina e mi assumo tutte le responsabilità di questa affermazione. Noi abbiamo seguito e rispettato tutte le procedure e i regolamenti: le nostre cuffie sono omologate e sono anche le preferite dagli atleti, se poi vengono cambiate le carte in tavola ce la vedremo nelle sedi adeguate. Se gli atleti non portano le nostre cuffie - prosegue il numero uno della Jaked - il rapporto con la nazionale si chiude, il contratto decade. Io ho rispettato tutte le regole, se esistono cose diverse sono state costruite ad arte...La Jaked tra materiale tecnico gara e soldi ha speso alcuni milioni di euro nel quadriennio, e lo facciamo solo per passione. Ma adesso basta, c'é una violazione contrattuale e noi chiudiamo".
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