Persino il terzo millennio resta pregno di scaramanzia, calcio in primis. Chissà, allora, che qualche tifoso biancoceleste non cerchi un talismano in Paolo Zaffaroni. In Stazione Centrale a Milano, il campione del mondo di nuoto chiedeva l’immancabile foto al portiere Federico Marchetti e al tecnico Stefano Pioli. E a San Siro, ieri sera, dopo sette gare senza i tre punti la Lazio trovava un’incredibile vittoria contro l’Inter prima in classifica. Sarà per l’accostamento col nuoto italiano che, in ogni sua declinazione, di questi tempi agguanta medaglie come se fosse Natale ogni giorno. O sarà per la solarità di Zaffaroni. Certo un po’si sarà dispiaciuto, lui tifoso interista – abita a due passi da Appiano Gentile e fu anche ospite della prima Inter di Roberto Mancini(leggi qui) – ma avrà già ritrovato il consueto carattere espansivo. Che poi è cifra distintiva del nuotatori, riuscendo persino a strappare un selfie al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella(leggi qui). Anche quelli che gareggiano e vincono sotto la dicitura “Disabilità intellettiva relazionale”, ma poi si caricano a vicenda, esultano o si arrabbiano insieme, come tutti gli altri. E insieme hanno viaggiato fino a Roma per unirsi alla maratona tv solidale di Telethon (gallery). Come il campione di nuoto paralimpico Vincenzo Boni, come la campionessa olimpica Federica Pellegrini. Alla faccia dello “sport singolo”, anche i nuotatori traggono forza più che mai dal gruppo.
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