Tema e svolgimento: come svolgere e riavvolgere le corsie di una piscina lunga al massimo un chilometro e mezzo, e reinventarsi in quel senso di libertà di fondo che è lo scorrazzare per diecimila leghe sopra i mari. Cercavate il tema di maturità acquatica per questo 2017? Paltrinieri ne fa una tesi di master, perché con la piscina ha chiuso il santo triplete dei 1500, oro olimpico, mondiale e europeo. Unica lampadina da accendere è forse l’extra bonus del record del mondo in lunga, e con il flipper in corsia abbiamo praticamente chiuso. Si chiamano stimoli, quando nuoti alla fine per la storia, che sia la tua personale, o quella del grandissimo nuoto che si concentra in te.
La locomotiva di Carpi ha le acque profonde in testa, e sapete perché? Perché il fondo marino attira da sempre i fondaroli di vasca, li sfida, li stimola, li pizzica come una medusa all’improvviso. Ma aggiunge motivazione, tanta, alla “noia” della mattonella e spezza la routine. In due parole la locomotiva di Carpi Gregorio cerca la versione ferryboat Paltrinieri. La cerca nella naturalezza del gesto con il sottofondo che è unico: lo sciabordio dell’acqua si staglia nelle orecchie mentre prendi aria e ti riaffacci al mondo che sta tra mare e cielo. Unico. Dove non c’è cloro, e non esiste l’ovattata corsia a difenderti anche dalla pur minima ondina di ritorno. Nuotatore mixato coi pesci, supereroe marino il passo è breve come in un pentathlon moderno dove cambi sensazione al cambio di specialità e rotta.
Il commento al tema di fondo per un nuovo formato Paltrinieri? Come sarà questa avventura , la prima a Eliat fine marzo, lo scopriremo in quella tonnara di fondo che è la tribù dei fondaroli a stile libero. Se ti accettano della tribù e nella tribù, un mondo marino quando è di acque libere, dove nulla è scontato ma che attira i grandi interpreti dell’io profondo acquatico. E l’io di Paltri è già profondo come il desiderio di libertà di fondo. In questo è già del gruppo.