Filo diretto con Baku, potenza di Skype. A Swimbiz.it commento a caldo del responsabile delle nazionali giovanili dell’Italtuffi, Oscar Bertone, dopo l’argento di oggi dal trampolino 3m a firma Adriano Ruslan Cristofori agli European Games di Baku(leggi qui). Nell’era dei cervelli in fuga, un’Italia e una Fin capaci anche di riconoscere e valorizzare i talenti nati all’estero. Nato in Ucraina, l’infanzia vissuta in Spagna “Seguo Adriano da quando è arrivato alla Dibiasi di Roma – racconta Bertone – l’inizio non è stato semplice, per via della situazione familiare, ma credo che lo stiamo incanalando nella giusta direzione. Coronando il suo sogno di entrare in un gruppo militare, potrà dare qualcosa all’Italia anche in circostanze più importanti”. Cristofori è in corsa per i Mondiali di Kazan, 3° punteggio dietro Giovanni Tocci e Andrea Chiarabini “E la serie più difficile da 1m”. Non che il contesto di Baku sia una passeggiata “Ho fatto le Olimpiadi e posso dire che c’è la stessa atmosfera e tensione. Le eliminatorie durano 4 ore”. Il più è, anzi, contenere e gestire la voglia di fare di Cristofori, un po’ come Tania Cagnotto(leggi qui) “Prima della finale da 1 m era esausto, me l’ha confessato nella riunione serale. Abbiamo, perciò, concordato di fare un allenamento più blando prima della finale di oggi ed è arrivato l’argento, nonostante non fosse comunque al 100%”. Ma più di una medaglia giovanile, conta che i giovani si abituino subito a serie di tuffi complessi, ripete spesso il ct Giorgio Cagnotto(leggi qui). Anche rischiando di perdere posizioni adesso, oggi è successo al russo Molchanov, per raccogliere i frutti in futuro “Assolutamente sì. Adriano ha la stessa serie dei russi, ma non le stesse possibilità di allenarsi, tra scuola e strutture. Perciò ha portato una serie un po’ meno complessa – finora – ora che hanno completato la palestra all’Acqua Acetosa, avremo anche noi questa possibilità e ridurre il gap(leggi qui)”.
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