Un predestinato, senza dubbio. Ma quella è solo la base, perché mille incognite possono poi frapporsi in quel percorso di gloria “Materia prima di qualità richiede da parte nostra attenzione di qualità, maniacale” ama ripetere a Swimbiz.it Alberto Burlina, tecnico di Thomas Ceccon. Un virtuoso, eclettico della vasca. Anche il fisico è dalla sua forse il miglior talento italiano degli ultimi anni. Cercato, più che trovato. Il padre intuì qualcosa e andò a bussare alla porta della Leosport a Creazzo, uno dei tanti paesini della provincia veneta dove, salvo problemi d’impiantistica da 50 m, il livello giovanile è sempre alto e la concorrenza forte “Scelse noi perché in quel momento avevamo Gigliola Tecchio nel progetto Pechino 2008, che avrebbe anche fatto i Mondali di Roma 2009”.
E tuttavia, Madre Natura ha chiesto a Thomas un prezzo per tanto talento. Un carattere particolare, una certa indolenza, a volte erroneamente scambiata per svogliatezza “Lui lavora eccome, di km e di qualità. Il punto è riuscire a connettersi con lui. Va continuamente stimolato – e da lì iniziò un ‘giro delle sette vasche’ per mezzo Veneto - organizzando mini collegiali con miei colleghi che fanno lavori diversi dai miei”. Non è arroganza, ma anzi una timidezza tendente all’introversione “Ci vorrebbero ore per spiegarlo, per raccontare questi anni in cui lo abbiamo seguito. In lui paradossalmente convivono la consapevolezza di avere mezzi fuori dal comune e, a volte, poca autostima davanti agli avversari”. Con lui "Anche le emozioni vanno programmate".
Si è trasferito a Verona, seguito dalla madre, dove la Fin ha messo a disposizione uno spazio acqua al Centro Federale “Non si allena con Pellegrini, Sabbioni ecc. ma vede come si allenano”. Burlina fa il ‘frequent traveller’ tra casa e il Centro, dandosi a volte il cambio con Riccardo Wenter. Non è un neofita del cronometro e ha saputo imparare “Da certi miei errori di gioventù, come la poca attenzione che prestavo a partenze, subacquee ecc.” e dalle esperienze sue e dei suoi colleghi, incluso chi abbia toccato con mano gli Usa o l’Australia. Nella Leosport si è formata anche Giorgia Biondani “Grazie alla nostra passione per la velocità”. E se un domani la Fin includesse tout court Ceccon in uno dei progetti federali “Sarei il primo ad acconsentire, nel momento in cui l’attuale situazione non si rivelasse più adeguata. Ma non ritengo sia questo il momento”. Anzi, per le difficoltà di cui sopra, urge frenare un attimo con l’entusiasmo attorno a Ceccon “A Walter Bolognani – responsabile nazionali giovanili – lo dissi subito: vedrai che ragazzino ho tra le mani, ma il problema è che ci sarà un dopo, quando tutti avranno aspettative su di lui”.
Perché Thomas Ceccon, a dispetto di quanto si creda da fuori “E’ ancora un atleta in fase di costruzione”. A correre, si rischia solo di cadere, come successo agli Europei in vasca corta di Copenaghen “Ho capito che non erano ancora situazioni idonee per Thomas e il Dt Cesare Butini mi ha capito e dato sponda: da quel momento doveva conquistarsi tutto in vasca – e agli Assoluti è persino andato oltre alle aspettative – puntavamo a un podio assoluto che vale più o meno un podio agli Eurojunior, e alle Olimpiadi Giovanili. Ma il lavoro in vasca lunga del Centro Federale, mai fatto fino a quel momento, ha pagato. Gli Europei di Glasgow non erano previsti, ma li onoreremo al meglio”. Under construction.