E’ uno degli obiettivi fondamentali di ogni movimento sportivo. Allargare la base, fin dai più giovani, avere un bacino più profondo dal quale pescare talenti. Frase che assume senso letterale, quando si parli di apnea di profondità. Quella da mare, primordiale se paragonata a quella da vasca. Non per questo meno agonistica. Adatta anche ai più giovani. La nazionale Fipsas del Dt Stefano Tovaglieri, accompagnata dal membro della Commissione apnea della Cmas Michele Geraci, ha avviato un progetto di scouting tra ragazzi in età scolastica e portato un gruppo di giovani (foto in alto) agli Open francesi di Nizza. Un’esperienza formativa, accanto agli azzurri Michele Giurgola, Salvatore Bavusotto e Antonio Mogavero, rispettivamente oro, argento e bronzo nell’apnea assetto costante con monopinna, Vincenzo Ferri, argento nell’apnea in assetto costante con pinne, e Cristina Rodda, anch’essa argento. Perché se non è da tutti arrivare a 104 m di profondità come la campionessa Alessia Zecchini(leggi qui), l’apnea in sé è adatta a chiunque: insegna a vivere il mare con più consapevolezza, ma anche a respirare (e vivere) in modo migliore.