Dicono che i sogni si rincorrano, che a cadenza facciano capolino nei desiderata. Un inconscio acquatico, a farla breve. Bene, anzi benissimo a me capita spesso, da grande appassionato, di sognare una 4x200 di caratura olimpica. L’ho già scritto qualche tempo fa, adesso sono rientrato in quel trip, sarà forse l’effetto dell’avvicinarsi della vasca lunga che definirà tutto il Rio azzurro 2016. Ora, se è vero che l’anima, forse la definizione stessa di nazione natatoria è applicabile, come diceva Alberto Castagnetti, a una staffetta per duecento metri, ecco che il sogno (al maschile) si ripropone. A Kazan mondiale, per sette centesimi siamo rimasti al palo del tredicesimo posto, mentre dodici andavano in qualifica olimpica, fuori di un nulla. Ora a Londra, campionato europeo , dovremmo rimanere in quattro serrati tra i primi quattro tempi del globo per dirci nazione nel senso acquatico del termine. Prima qualifica, e dopo? Come il cittì-dittì Cesare Butini, non solo sognamo e speriamo, ma ci facciamo un bel parterre lì sul blocco. La quarta dimensione della vasca può essere quella dei giovani del futuro - molto gradita ovviamente a livello federale - ma anche del giusto contributo dei senatori. Il 4D (Detti, Di Fabio,D’Arrigo, Di Giorgio), o il 4M (Magnini, Maglia, Maestri, Miressi) con condimento alla Lestingi, Boffa, Belotti, Coggi, beneaccetti anche altri ovviamente. Mischiate e shakerate in corsia, arrivate anche voi a fare la vostra staffetta perfetta. Provatela e sognatela. Conteranno i tempi, i quattro più veloci come fa tutto il mondo ovviamente, ma sulla quarta dimensione della vasca i vostri pensieri andranno oltre i sogni, perché è anche da qui che si fa l’Italia del nuoto.