Tanto talento, tana forza di volontà, ma a sorreggere le qualità del singolo atleta contribuisce la Sport Science. Swimbiz.it ne ha già trattato recentemente, citando un caso evidente come Federica Pellegrini(leggi qui). A maggior ragione, scienza e sport spesso si “sposano” in condizioni particolari, come quelle che incontreranno i nuotatori olimpici quest’anno, alle prese con le finali notturne di Rio 2016.
Gian Mario Migliaccio, dottore di ricerca e responsabile scientifico di Sport Science Lab UK, presenta a Swimbiz.it i lo studio effettuato a gennaio sugli atleti del team internazionale di Caserta Adn Swim Project (e non solo). Per una settimana, sotto la guida le tecnico Andrea Di Nino, i nuotatori hanno sperimentato le condizioni che incontreranno alle Olimpiadi di Rio, con lo slittamento in avanti di 5 ore, rispetto ai consueti ritmi circadiani, delle attività giornaliere: allenarsi, mangiare, dormire o gareggiare. La ricerca è stata pubblicata dalla rivista italiana Strenght&Conditioning, poi accettata all'European Congress Sport Science di Vienna a Luglio e, negli Stati Uniti, accettata dalla rivista scientifica che fa capo all'Asca (American Swimming Coaching Association), l’associazione degli allenatori americani di nuoto.
“Il sonno rilevato è inferiore al limite fisiologico richiesto e superiore ai livelli di allerta di parziale privazione, a partire dal secondo giorno – si può leggere - con un’alterazione dell’umore, incremento della depressione, tensione, confusione, fatica, rabbia ed una diminuzione della forza”. Come ribadito da molti tecnici, saranno più sensibili a tali disagi coloro che dovranno disputare più gare, in particolare chi dovrà sommare batterie, semifinali e finali in gara singola più batterie e finali in staffetta. Di contro, in chi come Gregorio Paltrinieri avrà una sola gara in programma (per giunta senza semifinali), gli effetti negativi saranno ridotti. “Solo il 59% dei team sportivi ha attualmente concentrato l’attenzione su questo aspetto – rileva la ricerca - adottando precise strategie: identificazione delle esigenze nutrizionali e di sonno di nuotatori, utilizzando ulteriori forme di rilassamento quali massaggi, compressioni o stretching”. Una vera ‘rieducazione’ “Dell’atleta, con articolare enfasi alle abitudini – e a condizioni che favoriscano un tipo di sonno - con meno latenza, maggiore quantità e qualità, soprattutto nelle fasi più profonde”.
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