Eccolo lì, Gregorio Paltrinieri. Bordo lago a Bracciano, a fare il tifo per gli azzurri impegnati nella tappa di Len Cup di nuoto in acque libere. L’aveva promesso, voleva esserci, perché il fondo lo affascina, lo gasa. Il motivo, lo disse lo stesso Gregorio e Swimbiz.it(leggi qui) e lo ripetiamo da tempo, non sta tanto, o solo, nella possibilità di nuovi stimoli e ulteriori medaglie. Ma in quel senso di libertà che l’ambiente ovattato e artificiale di una piscina non potrà mai regalare.
E in quell’unità e compattezza che da anni, in Italia, sono tratto distintivo del movimento. E’ Paltrinieri stesso a scrivere il numero sulla pelle di Martina Caramignoli, ad aiutarla con la cuffia. Ormai si sa, è il carattere, l’educazione che ci auguriamo non abbandoni mai Gregorio. Ma in quel gesto c’è anche l’amicizia tra due compagni del Centro Federale di Ostia, che Paltrinieri lascerà per un lungo periodo di allenamenti in Australia. Uniti nel colpo di fulmine per questa specialità in cui entrambi, finora, si trovano a loro agio. L’azzurro, già oro alle Universiadi, fu 4° nel suo esordio a Eilat, sempre in Len Cup. E anche la reatina oggi non è distante dal podio, quinta nella 10 km, lei che però preceduto Greg nel debutto mondiale in acque libere. Martina che, come Gregorio, non rinnega la vasca e da quest’anno è pronta a riprendersi il suo posto nel mezzofondo azzurro.
Ma come in una moderna Odissea, il mare è capace d’irretire corsisti di tutto il mondo, da Hackett e Mellouli a Weertman, da Martina De Memme a Domenico Acerenza, Per alcuni sarà solo un esperimento, per altri una nuova vita.