La telefonata del Primo Ministro, per riconciliare il nuoto ungherese

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La dura conferenza stampa di Katinka Hosszu, anche se lei stessa l’ha definita più sprone che critica. Le dimissioni del Ct del nuoto ungherese Laszlo Kiss(leggi qui) e, ora, il ripensamento del Commissario Tecnico. Secondo hungarytoday.hu, più dei messaggi di 110 colleghi di Kiss - praticamente una leggenda in patria, a capo della nazionale femminile dal 1993 a cui ha aggiunto la guida dei maschi dal 1999 – sarebbe stata decisiva la telefonata del Primo Ministro ungherese Viktor Orban. Non è un volto nuovo negli sport acquatici e, in fondo, il suo Paese rappresenta una colonna di queste discipline, dal punto di vista tecnico e degli eventi. Ma certo l’episodio dice molto sull’importanza (anche politica) che il nuoto riveste in questo momento in Ungheria, a un anno dai Mondiali di nuoto 2017 e con la candidatura alle Olimpiadi 2024 in ballo. Basti ricordare l’analisi che stilò Maurizio Molinari, allora inviato della Stampa in Medio Oriente e oggi direttore del quotidiano torinese, sulla querelle tra Israele e Ungheria per l’assegnazione dei recenti Europei in vasca corta(leggi qui). Secondo Molinari, la frase del Premier italiano Matteo Renzi “Il vero rischio dell’Europa non è la Russia, ma l’Ungheria che costruisce un nuovo muro” avrebbe, infatti, messo in moto la diatriba acquatica da parte di Budapest, col doppio scopo di rafforzare il peso politico ungherese “E indebolire il presidente della Len, l’italiano Paolo Barelli” con la conseguente creazione di un ‘asse’ tra Italia e Israele e la conferma di Netanya come sede degli Europei.

moscarella@swimbiz.it

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