L’acqua di Grant e il Turbo Paltri

Il punto acquatico - L'editoriale del direttore Christian Zicche

Il commento del direttore: I 1500, in lunga o corta che siano, hanno sempre un direttore d'orchestra unico. Che con lo spartito va a interpretazione dinamica..

Copyright foto: Swimbiz.it

Come da copione. Meglio ancora dal liberculo degli allenamenti che il Moro tiene diligentemente aggiornato a matita, salvo qualche correzione a gomma qua e là. Paltrinieri 1500 va, tutto solo, se non fosse che è sotto carico e la vasca piccola – a suo dire – non gli si  confà come sul grande palcoscenico da 50, il tempino e l’andi sul chilometro e mezzo (14’21 50) non è proprio niente male. Cosa farà in finale, a cosa penserà, dove svilupperà tutto l’aggiornamento a quaderno? Nel mondo delle App, dove è tutto scienza o quasi, qui siamo fermi alla matita degli appunti allenanti. Ma che matita, se i risultati sono straordinari dall’inizio alla fine. Certo la filosofia breve, con virate comprese, è mutuata dal coach Morini (Stefano) pensiero. Qui giochiamo, ci divertiamo, ma per il serio e il non faceto aspettiamo la long.  Comprensibile a tutto tondo, anche perché il mondiale in corta della distanza è quel record di Grant super Hackett che lo ridusse a 14 10 e 10, quattordici anni fa, l’anno dopo l’Olimpiade. Roba da lode, di un atleta dalla maturità e dalla potenza straordinaria che pareva uscire a molla dalle virate. Già, ma a parte le virate, visto lo straordinario e sempre imprevedibile carpigiano-ostiense fuori dalle app e dalla normalità della vasca, quanto limerà anche in corta il nostro Turbo Paltri?
 
zicche@swimbiz.it

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