E’ un appuntamento che si ripete ogni anno. Arriva il freddo in Italia e i velocisti azzurri si radunano a Tenerife, un perfetto equilibrio costi-benefici “L’alternativa sarebbe andare dall’altra parte del mondo o allenarsi al chiuso – commenta a Swimbiz.it il responsabile della velocità azzurra, Claudio Rossetto, al seguito del collegiale (dal 9 gennaio a sabato 23) insieme a Tamas Gyertyanffy e Mirko Nozzolillo – e qui possiamo anche contare su un’ottima struttura, con una logistica eccezionale”. Rispetto alla altre stagioni, la velocità azzurra non ha in programma common training con altre nazionali o squadre stranieri, ma starà più ‘in famiglia’. Una famiglia allargata, dietro alle colonne della staffetta Filippo Magnini, Marco Orsi, Luca Dotto e Michele Santucci (allenati dallo stesso Rossetto alla Larus) e Luca Leonardi “Si muovono i giovani. Qui a Tenerife abbiamo portato Ivano Vendrame, bronzo con la 4x100 ai Mondiali Juniores di Singapore(leggi qui). Al prossimo collegiale ci saranno le due punte del settore giovanile, Alessandro Bori e Alessandro Miressi – tutti elementi che – potrebbero inserirsi in nazionale maggiore già dalla prossima stagione”. Qualche consiglio?“A loro dico d’imparare dai grandi, ai loro allenatori di ricordarsi sempre che l’ambizione di farli migliorare va bene, ma che lascino anche i giusti tempi di crescita a ragazzi così giovani”. Tema della stagione sono le finali olimpiche in notturna, il pensiero di Rossetto è “Che si può certamente provare qualche allenamento serale - su Twitter campeggia una sua foto al sorgere del sole, scattata dopo una sessione a Tenerife - ma cerchiamo anche di non andare a Rio con l’angoscia dell’orario. E’ un fattore importante, certo, ma superabile e non così determinante". E aggiunge "Allenarsi alle 23 in Italia, salvo rare occasioni, è quasi impossibile. Ma la cosa davvero importante sarà portare atleti in condizionali ottimali e super motivati”. E di motivazione, agli ultimi Assoluti Invernali(leggi qui), Rossetto e Dotto ne hanno mostrata molta “Dopo le difficoltà dello scorso anno abbiamo parlato e ha capito che c’era qualcosa da aggiustare – un lavoro mentale(leggi qui) – con lo stesso specialista che segue il gruppo di Ostia, il dottor Benini. Luca ha il piglio giusto e la determinazione necessaria per far bene, in staffetta e in gara singola. E per me non si è ancora visto il suo massimo livello”.