Federica Pellegrini. Unica costante, sportiva e d’immagine, del nuoto italiano. E il dopo? Era la domanda posta ieri da Swimbiz. “Fede è atleta e personaggio unico – commenta a Swimbiz Max Di Mito, che allenò la giovane Federica – idem Rosolino. Sono personalità così forti, sportivamente e mediaticamente, da ‘schiacciare’ gli altri. Si rischia che il nuoto, dopo Pellegrini, cada nell’oblio come lo sci dopo Tomba”. Per prevenire ciò, si deve lavorare sul futuro “Abbiamo una 4X200 donne di alto potenziale, serve spirito di gruppo. Non ce l’ho con Fede o Alice (Mizzau n.d.r.), ma non capisco la polemica sulle cuffie – e lancia un proposta – perché gli sponsor concorrenti delle quattro della 4X200 non fanno cuffie identiche, con il nome delle atlete? E poi, i colori dell’arcobaleno sono 7, il copyright c’è se ne inventi un 8°”. Il futuro sono anche i giovani dei Criteria “Visto il numero di partecipanti e i tempi, ci sono potenzialmente 6-7 nuove Pellegrini – ma – con la politica ‘spremi agrumi’, tutta sul risultato, magari per salvare qualche posto di lavoro nelle società, molti si perdono. Mi piace Alessia Ruggi, ma è un’eccezione: va forte perché è forte, come fu per Federica”. Di Mito punta “Su uno sviluppo oculato degli atleti: Mizzau e Nesti, ad esempio, valorizzando il lavoro a secco sono più motivate – e le sue ragazze di San Marino – ora partecipano ai giovanili per meriti, non per wild card, e con risultato”.
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