Che carattere la Quadarella. Un cagnaccio buono la romana. Che non molla mai, che non lascia nulla al caso, senza fronzoli, poche parole, ma tanto sguardo che la dice tutta. Parte e mulinella subito Simona. Ritmo, frequenza, gambe e braccia che sembrano una macchina acquatica perfetta. Si mette all’inseguimento dell’americana, le morde i piedi, i pensieri, la mette in apprensione. Poi, a metà gara, entra la grinta massima e Quadarella si affianca. Si fa vedere negli specchietti che sono qui due lampi degli occhialini di Katie. Inizia un testa a testa, poi è la volta della freccia, e Simona batte il ritmo. Vira, davanti, alta sul busto le braccia che si fanno toste, nuotata imperiosa. Sembra alle corde l’avversaria, dietro il semi vuoto. Poi, la vasca della verità, e le ultime energie a fare capolino. Superata, ma mai doma, Simona è un argento di uno splendore unico, imperlato di una tenacia pazzesca. Gioisce, ma il pensiero è al mirino. Quello già attivo verso Tokyo, il mondo acquatico è pieno ormai della grinta di Simona.