Di nuovo in copertina su Sports Illustrated, ma stavolta è speciale. Al collo i 23 ori olimpici della sua vita, con la prestigiosa rivista che li contestualizza. A livello di soli ori, sarebbe 13° in una classifica per ‘nazioni’. Da solo, ha vinto il 14% degli ori statunitensi alle Olimpiadi. Gli altri due americani più premiati, Mark Spitz e Carl Lewis, messi insieme combinano ‘solo’ 18 medaglie d’oro. Ed è un Phelps ancora una volta intimista, quello che si rivela al magazine a stelle e strisce. Se nella serata di gala confessò di sentirsi fortunato, ad aver chiuso la carriera come voleva(leggi qui), ora racconta l’epifania di quel ritiro. Consapevolezza, ovviamente, maturata nel suo mondo, la vasca, durante la finale olimpica dei 100 farfalla a Rio 2016:
“Arrivo alle mie ultime quattro o cinque bracciate, mi ricordo che pensavo: comunque vada, finirà come doveva essere. Magari faccio sei su sei e sarà perfetto, o forse Joe terrà duro. E va bene così”. Joe, al secolo Jospeh Schooling, tenne duro e riscrisse la storia sportiva di Singapore(leggi qui). E Michael? Alla proverbiale cattiveria agonistica, alla devozione per il suo sport e la consacrazione della sua vita agli allenamenti quotidiani, alla voglia di non mollare mai di un millimetro, a tutto questo vide sostituirsi, all’improvviso, una totale pace con se’ stesso “E’ allora che ho capito di essere pronto per il ritiro. In qualsiasi altra situazione, sarei stato furibondo ad arrivare secondo”. I trofei che già aveva conquistato, le nozze, il figlio... un nuovo ordine di priorità ha ormai occupato la sua vita "L'unica ragione che potrebbe riportarlo in vasca è nuotare per Boomer" ammette la moglie Nicole. Un Phelps dignitoso fino alla fine, finalmente sereno.
