Un’icona, un punto di riferimento del nuoto internazionale per qualità sportive e umane. Maestro di tecnica, come vuole la miglior tradizione magiara, con quell'inconfondibile testa rasata. E il maestro Laszlo Cseh rimanda a settembre tutti i giovinetti che sognavano di salire in cattedra nella finale mondiale dei 200 farfalla a Kazan. Aveva già stupito tutti col bronzo nei 50. Se Federica Pellegrini sale su un podio iridato continuativamente da Montreal 2005, il mondiale canadese rappresentava anche il primo e ultimo oro di Cseh. Due infiniti che si toccano nella serata odierna. Con Chad Le Clos (1’53”68) che lo incalza, Laszlo raccoglie le forze residue per coprire gli ultimi metri, ignorando muscoli e polmoni che bruciano, e riesce in un’incredibile vittoria (1’53”48) da favola disneyana. “La mia miglior motivazione? Dare il meglio per migliorarsi sempre. Prossima sorpresa, i 100 farfalla” promette ai microfoni Rai. Bronzo al polacco Switkowski (1’54”10). Nella finale 50 rana l'ennesima, cavalleresca singolar tenzone tra Adam Peaty (26”51) e Cameron Van der Burgh (26”66). Stavolta non c’è il world record, ma è improbabile che qualcuno si sia annoiato. Bronzo all’americano Kevin Cordes (26”86).
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