Vi ricordate? Avevo chiuso l’ultimo editoriale, Storie di nuoto e altri sport, con un segue.. e non lo avevo di certo scritto a caso, quel segue. Intendendo, a malincuore, che le questioni della calda estate della piscina azzurra avrebbero avuto certo un seguito oltre le polemiche sul pacchetto Pellegrini, sfondando la linea nemmeno troppo sottile che lega il mondo della pallanuoto con le corsie del nuoto nuotato. Apriti cielo, la cronaca di questi ultimi dieci giorni ha dato sfogo a tutto il potenziale polemico proiettandoci verso un autunno caldo da piscina. Con un differenziale rispetto al termine storico che contraddistingue una stagione che normalmente inizia in natura verso la fine settembrina, e che aggiornato all’attualità delle cose prende il via con il post vacanziero: non è un movimento di protesta spontaneo nel caso di specie , di base -e non bastano forse 12 pallanuotisti nella loro logica di gruppo a legittimarne il concetto- ma forse una lotta di “poteri forti” come qualcuno ha scritto. Ma quali poteri? Già, l’asse si è spostato dal “io sto con il Recco” del presidente Malagò al “Giovanni pensaci tu” in forma di appello da parte del solito gruppo, che poi è espressione minoritaria visto l’appello a “io sto con la Federazione” della maggior parte dei presidenti delle società di pallanuoto di qualche ora fa. Insomma il palazzo si muove , crea uno tsunami che ribalta l’appello di Swimbiz alla serenità (concetto ripreso dal presidente Edoardo Sabbatini del Canottieri Napoli) e alla forma costuttiva di dialogo, e si infrange verso le lettere aperte. Prima quelle di Manuela Dalla Valle e Francesco Postiglione, vice presidenti federali, e qui qualcuno potrebbe obiettare di parte al Presidente Barelli, sulla questione querelle medaglie . Ma è la lettera aperta del mondo della pallanuoto, non certo per tradizione roccaforte barelliana, che fa venire più di un sussulto. Come si metterà la partita ora? non ci si spiega certo il “io sto col Recco”.. Il pieno appoggio della maggioranza della A1 a Barelli può essere certo un boomerang per il presidente Coni ( e Aniene) Malagò.
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