E’ lo stesso Chad Le Clos a paragonare la sfida con Michael Phelps a un match di boxe per il titolo dei pesi massimi. A Londra 2012, il clamoroso ko olimpico inflitto da Le Clos al suo ex idolo. Il ritiro di Phelps, il sudafricano sul piedistallo che lo sostituisce anche come testimonial simbolo di Omega. Il ritorno dello statunitense, che va di jab su una farfalla “Lenta da quando ho lasciato il nuoto”. La scorsa estate, appena sceso dal “ring” di Kazan, la risposta di Le Clos “Ho fatto un tempo (50”56) che lui non ha mai nuotato in quattro anni”. L’America s’indigna, ai campionati nazionali l’uno-due di Phelps – ma certo il contesto ha il suo peso(leggi l’editoriale) – su 200 (1’52”94) e 100 (50”45) farfalla e i siti specializzati anglosassoni gongolano. E davvero i due sembrano pugili che, in attesa del grande incontro (idea di marketing?), continuano a lanciarsi in frecciate o spacconate “E’ stato incredibile vederlo tornare così veloce così in fretta. Ma io non ho paura di Michael Phelps” dichiara Le Clos alla Bbc. Il carico da 90 arriva dal Don King della situazione, il sempre presente Bert, padre-manager di Le Clos. Che non ha dubbi sul fatto che l’uomo da battere sia suo figlio, con un "bersaglio sulla schiena" da quando è campione mondiale e la pressione su di lui.
moscarella@swimbiz.it
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