Che se la goda oltre il limiti è un dato oggettivo, visti risultati e prospettive a seguire. Stefano Morini, il tecnico livornese di stanza a Ostia ha i suoi buoni motivi per festeggiare nemmeno troppo sornione la gara perfetta dei suoi due cavalieri della apocalisse natatoria “non ci posso fare niente se ho due campioni così. Chiusi i primi due ori e un argento della premiata casa Morini, il gioco del Moro allenatore dell’anno per due edizioni di fila rientra nei ranghi dell’attesa: 80 giorni dal grande evento olimpico di Rio non sono solo un gioco che riguarda quello che succederà in piscina ma anche la consapevolezza personale e professionale di giocarsi presente e futuro, chissà cosa sarà al rientro, perché la gloria estesa a un tecnico così in prima fila come nessuno prima (forse ad eccezione di Claudio Rossetto ai tempi del Magnini Mondiale) si affronta a testa bassa ma a petto in fuori. Se fosse un‘azione, il Morini sarebbe vicino al break heaven, il punto previsto di arrivo, più che una moneta di già grande valore. Le Moroliadi sono solo all’inizio, anche per lui.