Quattordicesimo giorno mondiale, ne mancano quattro alla fine. Chi gongola? Tutti noi - e lo sport italiano - tifosi azzurri che aggiorniamo il pallottoliere quotidiano. E che lo ripetiamo a fare, tutte le medaglie arrivate fin qui in un sincronismo quasi perfetto: dagli spazi liberi acquatici, dalle altezze tuffistiche fino al regno della vasca. Cagnotto d’oro prepara le bomboniere da presto sposa, Ruffini attende all’altare dopo i cartelli, Pellegrini s’iscrive d’argento al master di storia della specialità, Paltrinieri posa la medaglia al tavolo degli appetizer (per chi non mastica l’inglese, l’antipasto). Certo una palombella così non se l’era immaginata nessuno, figuriamoci il bronzeo Minisini con la sua prima da sincroboy. Risultato? Share televisivo e mediatico pazzesco - a quattro dalla fine - molto più del facilmente immaginabile, visti i precedenti. Gongola la stampa, piena di statistiche, di storie e personaggi da raccontare. Gongola la Federnuoto che meglio di così, superata la boa, manco il Presidente Paolo Barelli del miglior europeo berlinese poteva immaginare e augurarsi. Ha gongolato col tweet pure Matteo Renzi, come non si è certo risparmiato di soddisfazione il Presidente del Coni (e Aniene) Giovanni Malagò. Lo sport ringrazia, tutti attendono fiduciosi perché il gioco non è finito certo qui e attende le porte acquatiche. Ma le veri(dao) nascoste sono altre: sale sempre più l’interesse verso il modo acquatico, e il marketing impazza. Ne è convinto l’imprenditore (e manager) Stefano De Alessi, che con la sua Dao holding di rappresentanza atletica ha fatto triplete con Cagnotto, Pellegrini e Paltrinieri. Si proprio lui, il rumorato (e smentito soft con un comunicato) in direzione presidenziale post Rio. La verità? Il nuoto è sempre più cruciale in tutto, dentro e fuori la vasca. Un bel momento da vivere tutti insieme, appassionatamente. Aspettando che il mondo delle sponsorizzazioni scenda in massa in piscina.
zicche@swimbiz.it