Che Amaury Levaux fosse un tipo 'rock', era un fatto assodato. Non è un caso, allora, se la sua autobiografia s'intitola Sexe, drogue et natation. Come non sono un caso le tante affermazioni, non propriamente lusinghiere, riportate nel libro dell'ex olimpionico in ritiro: bersagli, tra gli altri, l'ex compagno di nazionale Yannick Agnel "Un personaggio costruito", e il Cercle des Nageurs de Marseille che raccoglie, oggi, quasi tutta la nazionale maschile: Bousquet, Manaudou, Metella... "E' facile per i media dire che non so tenere la lingua a posto e poi dire di ogni loro dichiarazione: Aaaahhh gli splendidi! I giganti del nuoto! - anche se a L'Equipe Leveaux ammette che - nel 2012 ho cercato di unirmi a loro, ma solo per provare ad arrivare fino alle Olimpiadi di Rio 2016. La mia opinione non sarebbe cambiata". Ma il sottotitolo del libro è: un nuotatore rompe l'omertà. E così, dopo aver ammesso di aver fatto uso di cocaina, scrive di un non meglio precisato 'figo' del nuoto francese, cocco del grande pubblico che avrebbe fatto altrettanto a Londra 2012. A esprimere lo sconcerto della FFN, la Federnuoto francese, per le parole di Leveaux è Lucien Gastaldello, vicepresidente federale onorario "Amaury avrebbe dovuto fungere da opinionista televisivo per le prossime gare, ora se lo può scordare. Sono tutti disgustati dal suo atteggiamento - e aggiunge, con un po' d'ironia - sono stato capo della delegazione francese dozzine di volte e ho ordinato spesso dello champagne, ma mai cocaina. Posso assicurarvi che se Leveaux venderà delle copie, dovrà pagare; si è spinto troppo oltre e ci faremo risarcire".
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