Su e giù per Berlino. Da Ovest a Est, anche se poi quella linea di confine è ormai solo una questione di storia tutta concentrata oltre che sulla cartina da turisti in un'architettura che rimane nei palazzoni da socialismo reale. Palazzoni e hotel, come quello azzurro, alveare a forma di scatola di cerini. Quartier generale a Est, poco Holiday e molto Inn, qualche chilometro dal Velodromo multifunzione, piscina nemmeno troppo tecnologica, ma i tedeschi non erano quelli più bravi in tutto? Anzi no. Dalla vasca di riscaldamento senza blocchi di partenza “official” occorrono quattrocentocinquanta passi per andare alla competizione. Vale per tutti la rottura, e meglio portarsi un asciugamano ampress’ ampress’ prima del via, che dicono scivoloso sul blocco. Già, il blocco è anche quello della sala stampa. Più che altro mediatico: quattro orsi, di gatti in giro manco l’ombra, pare che sincro e fondo interessino relativamente. Tutti aspettano l’ora X domattina, quando la vasca diventerà turbine e mulinello di una settimana che noi aspettiamo da tifosi, e tutto si riempirà. E’ grigio e freddino qui, oggi. Ma il cielo sopra Berlino può diventare improvvisamente azzurro. Noi ci crediamo alla faccia del meteo
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