L’Italfondo tranquillizza “Zika? Noi ci alleniamo a Rio, senza problemi”

Copyright foto: stefano rubaudo

C’è chi ha concluso il periodo in altura, tuffandosi in acqua per le prime gare. L’Italfondo, a Viedma, ha debuttato in Coppa del Mondo con l’oro nella 10 km (distanza olimpica) di Rachele Bruni, l’argento di Simone Ruffini e il bronzo di Federico Vanelli. “Sono in forma e ben motivati – sottolinea a Swimbiz.it il team manager Stefano Rubaudo – c’è un bel clima rispetto agli scorsi anni, i ragazzi sono più uniti e professionali. Il merito? L’età che li porta a maturare, le sinergie tra squadre, i tanti collegiali nazionali…”. Il gruppo azzurro completato da Mario Sanzullo, Andrea Bianchi, il vice ct Valerio Fusco, i tecnici Emanuele Sacchi e Fabrizio Antonelli e il medico Sergio Crescenzi, è ora in collegiale a Rio de Janeiro. “Come l’anno scorso(leggi qui), la mattina i ragazzi fanno simulazione di gara sul tracciato olimpico, per arrivare pronti ai Giochi. Nel pomeriggio, si allenano al Botafogo”. A Rio arrivano anche i tuffatori azzurri per la World Cup (poi toccherà alle sincronette) con Tania Cagnotto preoccupata per il virus Zika, che si ritiene sia trasmesso dal morso di zanzara aedes aegypti e potrebbe comportare rischi di microcefalia nei neonati e problemi neurologici negli adulti(leggi qui). Rubaudo, italo-brasiliano, spiega che “La maggior parte dei casi in Brasile è avvenuta al di fuori di Rio. Più in generale, si nelle favelas e in zone disagiate, dove l’acqua putrida attira le zanzare – e in spiaggia? – in acqua salata le uova non fecondano. Nel tragitto ci spostiamo a piedi e vediamo ben poche zanzare, anche con l’aiuto del repellente”. E rassicura così tuffatori e sincronette “In autobus e in albergo, con l’aria condizionata, le zanzare non danno problemi. Mi è appena passato davanti uno dei camion della disinfestazione che girano per le emergenze”. In un’intervista all’Espresso Robert Gallo, co scopritore dell’Hiv e virologo di fama mondiale, ieri spiegava “Isolarsi non è la soluzione: si creeranno nuovi problemi nei propri confini. Se Zika è trasmissibile anche per via sessuale? Ne dubito e non ci sono casi verificati – sì alla cautela, no agli allarmismi, ricordando il passato recente tra Sars, mucca pazza, api africanizzate o Ebola – che non è un capitolo chiuso: va e viene ciclicamente da anni” come lo stesso Zika, scoperto già nel 1947 nelle foreste dell'Uganda. Più che Zika, a Rio preoccupa la criminalità “Valgono i consigli di ogni grande città - prosegue Rubaudo - spostarsi in gruppo, senza molto contante o gioielli e vestiti vistosi. Non c’è problema di ‘dress code’: qui si gira in ciabatte e pantaloncini". E sulle acque sporche del tracciato olimpico "In realtà siamo abituati a nuotare in acque inquinate di tutto il mondo, senza grossi problemi. Neppure ora, e immaginate cosa sia nuotare durante il Carnevale, il mare pieno di rifiuti dopo le feste in spiaggia…”.
 
In gallery, la circolare del Ministero della Salute relativa alle misure di prevenzione e controllo riguardo al virus Zika.
 
In allegato, la circolare del Ministero della Salute relativa alla dichiarazione dell'OMS riguardo al virus Zika.
 
moscarella@swimbiz.it
 
 

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