“Hey Zaff, ma quelle in tv sono le gare di Loano?”. Erano quasi increduli i conoscenti di Giuseppe Zaffaroni, padre del pluri campione mondiale Paolo, nel vedere su Rai Sport gli Europei di nuoto in vasca corta per atleti con disabilità intellettive relazionali. Un’altra medaglia, come la trasmissione sulla stessa rete dei recenti Mondiali di nuoto paralimpico a Glasgow. E chissà che un giorno anche gli atleti con disabilità intellettive non possano partecipare alle Paralimpiadi “Magari inserendoli come classe specifica” commenta a Swimbiz.it Giuseppe. Intanto, agli Europei di Loano la nazionale azzurra Fisdir ha trionfato, prima con 59 medaglie di cui 29 d’oro. E Paolo Zaffaroni mostra come gli italiani non abbiano nulla da invidiare a una Hosszu o una Ledecky, per numero di gare ad alto livello “Ne ha fatte ventiquattro, tra qualifiche e finali – racconta il padre – rispetto a molti ragazzi con sindrome di down, lui dimostra di rendersi conto del valore dei risultati: obiettivi, gioie, delusioni…”. La logica di gruppo ha prevalso sui traguardi personali del ranista, non ancora ventenne e brevettato anche come assistente bagnante(leggi qui) “Ma nei 50 rana, ha migliorato il suo record europeo e preso l’argento, al quale ha aggiunto 2 bronzi e un altro secondo posto. I suoi 6 ori sono arrivati tutti dalla staffette, c’era un bel clima e tanto entusiasmo nel gruppo”. Un contesto intercontinentale, considerato che l’Europeo era Open e ha visto la partecipazione di Messico, Sudafrica, Australia e Brasile. E tutti ora guardano ai primi Trisomy Games, Olimpiade multidisciplinare (il nuoto sarà in vasca lunga) destinata ad atleti con sindrome di down, previsti l’anno prossimo a Firenze e con tanto di Villaggio Olimpico. Stavolta Zaffaroni si concentrerà sulle sue specialità, cercando oltre all’oro un record mondiale già in passato accarezzato. E lo farà allenandosi con atleti normodotati “Alla piscina di Sporting Club 63 a Mozzate” ‘benedetta’ all’inaugurazione nientemeno che da Federica Pellegrini(leggi qui). Senza pietismi né favoritismi “Paolo è stato inserito nel gruppo solo dopo aver dimostrato di poter sostenere i lunghi allenamenti di resistenza che fanno gli altri e i ragazzi lo hanno accolto bene”. E ora, l’allenatore è stato chiaro: rispedirà a casa qualunque genitore gli si presenterà sostenendo che Zaffaroni rallenti il figlio. Esperienza già vissuta in altre piscine da molti atleti Fisdir.