Casco da football per l’atleta olimpica Arianna Castiglioni, atleta del Team Insubrika, e la dorsista Silvia Scalia, tesserata Sport Management, ma sua compagna d’allenamento. Il Team lombardo ha sposato Bullying is for losers, iniziativa contro il bullismo promossa dalla Legio XIII, squadra romana di football americano. Il casco come protezione, al pari dell’opera di prevenzione dello sport “Perché veicola i valori di fair play, rispetto dell’avversario e delle regole. A mio avviso, il miglior esempio per combattere fenomeni come questo” spiega la Castiglioni. Lo sport steso, a sua volta, va vissuto nella giusta maniera “E’ pericoloso mischiare i ruoli. Il bullismo nasce dal ragazzo che non ha fiducia nel ruolo degli educatori e agisce come vuole – commentò a Swimbiz.it, due anni fa, lo psicologo Diego Polani a proposito dei genitori-manager(leggi qui) - così nello sport, il figlio non capisce più se deve accontentare il genitore come educatore o come manager; potrebbe pensare che tutto sia lecito per arrivare primo: mandare al diavolo l’allenatore, prendere la pasticca…”. Ad ogni modo, sottolinea l’atleta paralimpica Martina Rabbolini “Lo sport mi ha aiutato a trovare un ambiente senza questo tipo di violenze, insegnandomi la fiducia in me stessa e facendomi capire che i bulli molto spesso sono ragazzi in realtà molto fragili, obbligati a rifugiarsi dietro ad una maschera per nascondere le proprie insicurezze”.