Christopher Sacchin usa il verbo perfetto per sintetizzare il percorso che l’ha visto, negli ultimi mesi, al fianco di Tania Cagnotto: accompagnare. Che poi è, in fondo, traduzione e reale significato della parola coach “Io l’ultimo allenatore di Tania Cagnotto? E’ stato un onore e un piacere, specie per me che sono giovane e devo fare esperienza” commenta a Swimbiz.it il tecnico dei Carabinieri, ex compagno di nazionale della stella azzurra. “E’ stato anche… facile - aggiunge, sorridendo – nel senso che lei ha un bagaglio d’esperienza incredibile e con me ha instaurato un rapporto molto professionale”. Pronta ad ascoltarlo, in quanto tecnico, quando in allenamento c’era qualche tuffo da correggere. Tornerà a gareggiare un giorno, richiamata dal trampolino? “Questo non lo so. Ma di sicuro in questo momento ha una serenità tale che, paradossalmente, se facesse ancora di più andrebbe in ‘burnout’ mentale”.
Sacchin che fu compagno di nazionale di Tania Cagnotto a Montreal 2005, dove l'azzurra vinse il bronzo dai 3 m, prima medaglia mondiale “Era uscita delusa dalla gara dalla piattaforma, quasi voleva tornare a casa – racconta a Swimbiz.it Stefano Bizzotto, telecronista Rai e cantore delle gesta della vicecampionessa olimpica, anche lui visibilmente emozionato - le mandai via messaggio un proverbio tedesco (lingua particolarmente cara a entrambi n.d.r.), difficile da tradurre, ma che sostanzialmente insegna che quando le cose sembrano perse improvvisamente si aggiustano. E lei ha saputo rialzarsi, vincendo la sua prima medaglia iridata. E' stato per me un privilegio poter raccontare ogni sua medaglia”.