Più fast , più skin ,più power. Anzi, un pò più fast se possibile: con un pò di tocco di ultra skin e tanta tanta power per accontentare tutti. Di che parliamo? Di costumi, anzi di super costumi , facendo il verso ai nomi dei Jammer delle più importanti e tecnologicamente avanzate aziende presenti sul mercato dei costumi da competizione, come Speedo o Arena per citare le maggiori . Costumi in grado di sostenere la competizione acquatica oltre il normale livello del tessuto tradizionale. Per intenderci , questa di Londra è la prima Olimpiade del post Supercostumone, ma quello gommato che per chi non lo ricordasse copriva integralmente le gambe. Ora è vero che dopo lunga battaglia il mondo del gommato è stato messo al bando, non i suoi record però che sono ovviamente la totalità- meno uno quello di Lochte l'anno scorso ai mondiali cinesi- dei WR in circolazione. Ora però , guardando le prestazioni, e verrebbe da dire anche le controprestazioni di questo inizio di olimpiade, sorge un piccolo dubbio. Quanto aiuta e quanto fa la differenza un costume dall'altro. E quanto di tessuto c'è e non di fibre particolari che ovviamente la tecnologia estrema quasi-azzardo- potrebbe avvicinare alla gomma? Certo perchè il costo di queste meraviglie di pantaloncini natatori- e per le donne i costumi che arrivano al ginocchio ma molto simili ai precedenti- che si avvicina a più di un bigliettone da cento euro giustificherebbe studi e materia un pò diversa dal tessuto del costumino che si usava fino agli anni ottanta-inizio novanta. E siamo sicuri che qualcuno non ne ha benefici a scapito di altri che proprio proprio l'assetto non lo riescono a migliorare? I supercostumoni di gomma hanno stravolto il concetto di nuoto, dando la precedenza alla potenza rispetto alla acquaticità, ma questi ultimi prodotti forse non hanno ancora favorito la "democrazia" della bracciata. E se ritornassimo veramente al primordiale slippino?
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