Quando Macron ha dovuto nuotare… per un test d’ammissione

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“Un centinaio di ragazzi e ragazze, il costume da bagno nelle loro borse, tremanti per il freddo di novembre, a chiedersi cosa ci facciano lì, allo stadio di Val-de-Marne”. Inizia così il 4° capitolo di L’invitato a sorpresa, biografia del neo Presidente della Repubblica Francese Emmanuel Macron scritta dal giornalista de Le Figaro François-Xavier Bourmaud. Il riferimento è alle ultime prove per gli aspiranti studenti dell’Ecole Nationale d’Administration, l’istituto per la formazione dei funzionari pubblici di Francia: atletica e nuoto. Un modo insolito di concludere le durissime prove di selezione, scritte e orali, e poter finalmente accedere alla prestigiosa scuola di Strasburgo, prossima sede dei campionati nazionali di nuoto “Ma bisogna per forza passare da qui – una mera formalità, che tutti candidati – assolvono onorevolmente”. Nel suo caso la prova sportiva fu ‘forzata’, ma il legame tra nuoto e potere non è una novità. Senza arrivare a Carlo Magno, la storia moderna ricorda figure molto diverse tra loro come John Kennedy e Mao Ze Dong, Vladimir Putin e Giovanni Paolo II. Principesse-nuotatrici sono sia Charlene di Monaco(leggi qui), sia Mary di Danimarca(leggi qui). L’attuale Direttore Operativo del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, è un’ex sincronetta, mentre il Sindaco di Torino, Chiara Appendino, in gioventù praticava i tuffi(leggi qui).

moscarella@swimbiz.it

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