C’era una volta la Torino capitale acquatica d’Italia, con la Rari Nantes fiore all’occhiello della nazionale azzurra. Lì si formarono legioni di campioni, lì andò Filippo Magnini, ma anche il cugino e tecnico odierno (suo, ma anche di Federica Pellegrini) Matteo Giunta. Come Pippo, sotto la guida esperta di Claudio Rossetto “Com’era il Giunta nuotatore? Serio in tutto quello che faceva” commenta il tecnico federale a Swimbiz.it, fianco a fianco con l’ex allievo alla cena di gala del Trofeo Città di Milano. Rossetto che a Christian Zicche, direttore di Swimbiz, espresse il suo orgoglio(leggi qui) "Perché Magnini a trentaquattro primavere regge e quindi il buon lavoro di Matteo Giunta, mio ex atleta, porta in dote tutto quello che di buono è stato fatto nel tempo, una continuità". Tavolata internazionale, tra un Fabrizio Antonelli poliglotta tra italiano, inglese, ma anche un portoghese fluente. E l’ungherese d’Italia Tamas Gyertyanffy “Sai dov'è nato Alberto Tomba? Vicino Imola, faceva su e giù dalle montagne per allenarsi” che sia di buon auspicio per Fabio Scozzoli, pendolare acquatico tra Imola e Verona. C’è anche Meir Loya, allenatore israeliano rimasto incantato dal nuoto italiano, fin dal collegiale del suo allievo Marc Hinawi con Paltrinieri, Detti & co a Ostia “C’è un bellissimo ambiente qui, senza la tensione che si respira in altri Paesi. E poi avete grandi atleti, grandi poli acquatici, grandi tecnici”. Uno in particolare, visto che allena un mezzofondista “Moro is great - sì, anche in Israele ormai lo chiamano tutti Moro - anzi, lui è il ‘Morinho’ del nuoto”.