Dear mr Sparkes, inizia in modo calmo e formale la lettera sul Daily Mail di Debbie Daley, madre del Tom campione di tuffi, a David Sparkes, direttore esecutivo di British Swimming che nei giorni scorsi aveva criticato la scelta del tuffatore di partecipare allo show britannico Splash. Presto, però, si scatena il contrattacco della mamma che dà spettacolo sulle pagine del tabloid “Perché ami tanto trincerarti dietro ai media per fare le tue dichiarazioni, perciò ho deciso di farlo anch’io”. Debbie Daley scrive da madre, quando ricorda che il figlio abbia sacrificato la sua giovinezza allo sport e alla maggior gloria del Regno Unito, persino dopo la scomparsa del padre Rob “era la roccia di Tom”. Scrive da amante di sport, quando ricorda che “Splash è un programma che promuove i tuffi, al contrario di molte altre offerte rifiutate in passato da Tom. Se vuoi che lui si alleni di più, inizia a fare qualcosa di concreto per questo sport”. Scrive da donna di mondo, quando fa notare che mentre Sparkes critica il programma televisivo, il suo stesso staff di marketing promuove Spalsh via Twitter. Parla da donna saggia, infine, quando inorridisce al confronto con i tuffatori cinesi “Sì, ho visto i loro campi e metodi di allenamento. Non voglio che mio figlio faccia come i cinesi, anzi penso che se dovesse sacrificare la sua intera esistenza ai tuffi, nemmeno otterrebbe risultati in questo sport”. La mamma è sempre la mamma, dear mr Sparkes.
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