Marcel Vulpis “Chi è omofobo è razzista, prendete esempio dal mondo del nuoto”

Quando si costringe un essere umano al silenzio, c’è già qualcosa di sinistro. Si apre così l’articolo pubblicato su SportEconomy dal direttore dell'agenzia online, Marcel Vulpis (foto), in denuncia all’omofobia nel mondo dello sport e, in particolare, nel calcio. E a Swimbiz aggiunge “La cosa interessante è che nel nuoto ci sono stati atleti dichiaratamente gay, a differenza di altri sport. Il problema è che il mondo del calcio è una sub-cultura, basti pensare ai cori discriminatori nelle curve. C’è una dose strisciante di razzismo in questo Paese - ed è bene ricordare - che chi è omofobo è razzista. La paura di essere discriminati è sia interna, nel rapporto tra atleti negli spogliatoi che esterna, rispetto al pubblico e al tifo”. Ciò che porta all’omertà nel mondo dei giocatori “E’ un’attenzione mediatica forsennata, che non esiste nel mondo del nuoto, dove l’audience è sicuramente meno isterica. Negli sport acquatici c’è un maggior livello culturale, sia per quanto riguarda il pubblico, che per ciò che concerne gli atleti”. Interessante anche l’intervento di Federico Bocchia “Personalmente non mi è mai capitato di conoscere nuotatori omosessuali, ma non avrei alcun problema ad accettare la cosa. I gusti sessuali di una persona non dovrebbero influenzare le prestazioni sportive. E’ assurdo che un atleta non possa esprimere se stesso per uno stupido pregiudizio”.
capilongo-broussard@swimbiz.it

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