Marcel Vulpis “Fairplay finanziario anche nella pallanuoto”

Il primo luglio si terrà ad Arezzo la diciannovesima edizione del premio Fair Play Menarini, tema caldo anche in ambito finanziario-economico sportivo. La regola è stata imposta da Michel Platini, ex giocatore francese della Juventus e attuale numero 1 dell'UEFA. A Swimbiz.it Marcel Vulpis, Direttore dell’agenzia di stampa Sporteconomy.it ci spiega: “la regola, o legge, pone da una parte l’obiettivo di rendere più competitivo il sistema calcio europeo, dall’altro evitare il fallimento di società sportive” — prosegue — “è tutto sommato un principio banale basato sul rapporto costi-ricavi”. E nella pallanuoto? “Questa regola è applicabile non solo al calcio, ma anche a tutti gli altri sport, serve a rendere più competitivi i campionati”—continua – “Il gigantismo manageriale in ambito sportivo non fa bene, in special modo in quegli sport dove i ricavi non sono diversificati come nel calcio”. C’è il rischio che nel mondo acquatico, spiega Vulpis, si ripeta il caso della Mens Sana Siena Basket: "Per anni è stata la dominatrice del campionato, poi è finita nel calderone dello scandalo del Monte dei Paschi di Siena. Sua proprietaria che ha influito negativamente sulla gestione finanziaria della stessa squadra, andata in fallimento”. Questo perché, secondo Vulpis: “c’è l’investimento diretto di un patron o sponsorizzazioni direttamente e indirettamente legate al patron stesso. Alla luce di tutto questo, anche nella pallanuoto il gigantismo non fa bene”. Per il Direttore di Sporteconomy, difficile invece vedere nel waterpolo casi di compravendita di partite o scommesse truccate com’è successo nel calcio: “non credo che nel mondo acquatico sia fattibile: se il calcio produce 100, il mondo della pallanuoto produce 1. Il giro di denaro è ancora abbastanza limitato e marginale rispetto al calcio”.
 
facchini@swimbiz.it

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