La decisione dell’Agenzia Mondiale Anti-doping, riportata dal sito ufficiale, sta già facendo il giro del mondo. La marijuana resta ancora nella lista proibita per i test effettuati durante le competizioni. Tuttavia, l’aumento della soglia di tolleranza da 15 a 150 ng/ml (unità di misura tipica per dosaggi terapeutici e doping) riduce il rischio che siano penalizzati gli atleti che ne abbiano fatto uso privato, non a scopo dopante. Meno rischi, dunque, per chi volesse seguire ‘l’esempio’ di Michael Phelps.
In allegato la notizia sul sito ufficiale Wada.
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