E’ tutta una questione di linee. A Doha ne hanno tracciate già tre nella prima giornata, tre record del mondo belli pesanti che cambiano un po’ a sorpresa le valutazioni e la fame di velocità di un nuoto sempre più spettacolare a ogni grande evento. Ci pensa di suo la spagnola Mireia Belmonte Garcia che gioca in acqua come il gatto con il topolino con l’ungherese Katinka Hosszu. Capolavoro di tattica, prima i 200 farfalla poi i 400 misti, un menù servito a sorpresa a colpi di linee di record del mondo, quelle televisive per intenderci, che passano di testimone da Katinka lanciata che viene risucchiata e superata. Un menù verde come la cuffia di quel colore di Ruta Meilutyte, a un centesimo dal record mondiale in semifinale, inseguita dalla scura giamaicana Atkinson, segno evidente che non è più solo Bolt su terra ad andare veloce da quelle parti. Sempre verde come la tuta del sudafricano Chad Le Clos, forma a palla da oro nei 200 stile libero. E noi Italia? Sorridiamo un po’ con la Polieri a farfalla, guardiamo benevoli Scozzoli dal lento recupero al 13mo posto nei 100 rana, ma ci mangiamo le dita per la staffetta 4x100 stile. Quarti, in quella linea pesante dei due decimi che ci separano dal bronzo dietro l’oro della Francia, l’argento della Russia e il bronzo, appunto, degli Stati Uniti. Speravamo di più, ci auguravamo di più, ma fermarsi ai piedi del podio brucia. Marco Orsi di suo conferma la superba condizione - e adesso come si fa a tenerlo fuori dalla gara singola? - forse averlo utilizzato in prima o in ultima frazione, e non in seconda, avrebbe cambiato il risultato? Con i se e con i ma non si va da nessuna parte a bocce ferme, ma è certo una legittima domanda.
zicche@swimbiz.it