Michele D’Oppido storico nuotatore azzurro degli anni ’60 e ’70, capitano di Novella Calligaris e della nazionale, commenta per Swimbiz.it il 47”04(leggi qui) con cui l’australiano Cameron McEvoy si presenterà ai 100 stile delle Olimpiadi di Rio 2016. “Tempo pazzesco. Del resto l’Australia, insieme a Stati Uniti e Russia, è sempre stata una potenza acquatica. Nella velocità come nel mezzofondo – racconta D’Oppido – lì puoi trovare una piscina anche ogni 30 m”. L’azzurro partecipò alle Olimpiadi di Messico ’68 “I 100 stile furono vinti proprio da un australiano, Michael Wenden. Ma l’occasione in cui riuscii a ‘studiarli’ meglio fu ai Mondiali di Perth 1994 – con un altro Aussie, Kieren Perkins, padrone dei 1500 m – una frequenza perfetta: arrivava sempre, puntualmente, col gomito destro ai 75 m di ogni 100. E credo che questa cadenza, inalterata per tutta la gara, si ritrovi anche nei nuotatori australiani di oggi”.
Certo, i 100 stile non sono un 1500”E’ una partenza e una virata, ti giochi tutto in un attimo”. McEvoy è passato da 47”95 ai Mondiali di Kazan, lo scorso agosto, al 47”04 di oggi “Quasi un secondo più veloce in meno di un anno, miglioramento incredibile. Ma ad Adelaide aveva il vantaggio psicologico, sapeva di essere il migliore – il rivale diretto era Kyle Chalmers, un diciassettenne – ma alle Olimpiadi, quando sei in camera di chiamata con l’attesa che sembra interminabile, non stai con dei ragazzi. Ti trovi attorno i più forti al mondo”. Certo è che “Con questo tempo, sarà indicato come il favorito a Rio 2016 – come quando entrò in finale ai Mondiali 2015, poi battuto dal cinese Ning Zetao – dovrà riuscire a reggere questa pressione. Ma già entrare in finale non sarà facile, per nessuno”. Il record mondiale dei 100 stile è il 46”91 nuotato da Cesar Cielo ai Mondiali di Roma 2009, era l'epoca dei costumi gommati “McEvoy ha buone chances di batterlo a Rio. Il bello del nuoto è che non sai mai se ci siano ancora margini di miglioramento o se un atleta abbia dato tutto – ma D’Oppido ha una certezza - comunque vada, nella velocità siamo ormai vicini ai limiti umani. A differenza del mezzofondo, dove potremo vedere incrementi molto significativi”.